Il vecchio ufficio del registro
l’ufficio del registro di Orvinio aveva sotto la sua giurisdizione ben 11 altri paesi dell’alta Sabina; il suo compito principale era la registrazione degli atti, ossia fornire a questi una “data certa”, dietro il corrispettivo di una tassa. Oggi sembrerà banale, ma considerando che la maggior parte degli atti, vendite o affitti o divisioni avvenivano sulla parola, si comprende immediatamente la sua importanza. Camillo Fabriani vi lavorò fin dalla sua prima gioventù; e grazie alla sua serietà, passione e competenza, si trovava praticamente al centro di tutte le operazioni.
Camillo Fabriani
L’ufficio del registro di Orvino gestiva 17 tributi, tra cui la tassa sui frigoriferi! per non parlare delle successioni, complesse non solo per via del grado di parentela degli eredi. Si dovevano pagare tasse per ogni transazione; forse per questo molti passaggi avvenivano solo sulla parola…
la carriera di Camillo all’ufficio del registro iniziò con la qualifica di avventizio. Ma si era nel 1939, e già i venti di guerra soffiavano forte: neppure Orvinio e i suoi giovani potevano rimanerne fuori; e così anche Camillo ricevette la maledetta cartolina
La guerra di Camillo finì a gennaio del ’46; una nuova era per l’Italia, un nuovo lavoro per Camillo. Da reduce di guerra puntava con diritto a riavere il suo posto all’ufficio di Orvinio; nonostante qualche disavventura e grazie ad un dirigente illuminato….
Benchè ancora giovane, Camillo aveva già acquisito una buona competenza a 360 gradi; gli sarebbe servita per servire correttamente contadini poco avvezzi ai conti, ma anche direttori con la testa tra le nuvole.
“..Erano tutti poveracci….”. Con questo umanissimo commento prosegue il racconto di un’esperienza che doveva per forza di cose tenere conto che non sempre lo Stato ha ragione. Anche perchè i contadini qualche volta hanno dei modi poco diplomatici..
Da poco iniziata, l’avventura della Repubblica inizia subito l’opera di “razionalizzazione”, ossia di produzione di risparmi: e così addio all’ufficio di Orvinio, e tutti a Rieti. Ma l’accorpamento non poteva essere apprezzato da contadini abituati a spostarsi con i propri mezzi di trasporto a 4 zampe